“Ok Google, accendi la luce!”

Oggi è molto facile e alla portata di tutti, introdurre tecnologia all’interno della propria casa. I tempi sono maturi e nella maggior parte dei casi l’inserimento non richiede nessun tipo di modifica ad impianti, interventi murari o altro di consistente. Per questo mi ritrovo sempre più spesso ad inserire sistemi per il controllo delle luci all’interno delle abitazioni; lo faccio anche dopo che i lavori di ristrutturazione sono stati ultimati. Ve ne parlo perchè, recentemente, durante le mie continue ricerche nel fantastico mondo dell’illuminazione, ho visitato la mostra-installazione  ONLIFE – Millennials at Home, un progetto curato da Elle Decor italia, che indaga il tema della relazione con l’abitare delle nuove generazioni. Ho avuto così l’occasione di raccogliere un po’ di informazioni in più su  Google Home, il primo smart speaker con controllo vocale di Google: in sintesi, per accendere una luce basta semplicemente dire : “Ok Google, accendi la luce!”.

"Ok Google, accendi la luce!" "Ok Google, accendi la luce!"

Devo ammetterlo, era da molto che aspettavo questo momento! Il momento in cui, quello che più mi aveva colpito nei film di fantascienza, si potesse inserire anche nella mia casa: finalmente poter avere un assistente personale al quale puoi chiedere di fare delle cose utilizzando solo la voce.

Ci tengo a precisare che non sono un’appassionata di ogni tipo di nuova proposta tecnologica, ma lo sono per tutto quello che si inserisce in maniera soft all’interno di una qualsiasi casa, modificando sì le abitudini, ma facilitando la vita di chi ci abita.

Qualche anno fa, quando si sono iniziate a vedere le prime applicazioni  che permettevano di gestire facilmente più luci all’interno di un ambiente, l’ho trovato sin da subito, molto interessante! Non si parlava più di singole lampade ma di SCENARI, cioè di che tipo di illuminazione si poteva creare partendo da situazioni di vita vissuta all’interno di un ambiente. Cosa significava questo? Che erano finiti i tempi in cui, per creare una specifica atmosfera in casa, bisognava stare mezz’ora di fronte agli interruttori a provare a spegnere ed accendere le lampade del salotto, fino ad esserne soddisfatti. Finalmente si poteva impostare in automatico e grazie ad un app, lo SCENARIO PER GUARDARE LA TV (le lampade che devono essere accese quando si  guarda la tv), lo SCENARIO CENA ROMANTICA , lo SCENARIO MOMENTO RELAX ecc. L’unico problema, a mio avviso, è che queste cose all’inizio, sono state proposte in maniera un po’ asettica e forse, la “casa domotica” aveva spaventato un po’, lasciando a tutti  la sensazione di una complessità adatta ad essere inserita solamente in case in classe A.

"Ok Google, accendi la luce!" "Ok Google, accendi la luce!"

Oggi però non è più così  e Google ha fatto un passo in più: utilizzando solamente la voce, si possono controllare i dispositivi di tutta la casa, compresa l’illuminazione, basta che le lampade siano compatibili e connesse ( su un post approfondiremo l’argomento e vi mostrerò l’inserimento di Philips Hue all’interno di una casa abitata da una famiglia composta da due adulti, due bambini e un cane).

Durante la mia visita ho girato per voi questo VIDEO perchè l’ho trovata un’ efficace  simulazione del controllo delle luci attraverso il dispositivo vocale Google Home. E allora: “Ok Google, accendi la luce!”.


Designer con una grande passione per la luce.

RELATED POST

  1. Rosaria

    20 Luglio

    Ciao

  2. Teresa

    10 Maggio

    È molto utile

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *